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Natale De Grazia, qualcosa si muove

Amantea  (7 febbraio 2013).-  Conclusi i lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti; i risultati spingono  Legambiente a chiedere  la riapertura  delle indagini sulla morte del capitano di corvetta Natale De Grazia. Alla vicenda, è bene ricordarlo ai nostri lettori,  è stato riservato il capitolo "Ecomafie" del libro "L'Italia e le mafie".  “Con questa relazione - dichiara Nuccio Barillà, della segreteria nazionale di Legambiente - acquista un nuovo peso il clima di pressione e di ostilità che ha accompagnato l’azione di De Grazia e del pool investigativo di cui faceva parte, messo evidentemente in atto per impedire che si giungesse a una scomoda e imminente verità nelle indagini sulle navi dei veleni e sull’indrigo radioattivo dei tombamenti a terra. Scoprire chi ha ucciso De Grazia significa poter fare finalmente luce sugli autori anche di quegli ‘atteggiamenti ostili e pressioni’ di cui ha parlato l’allora presidente della Repubblica Ciampi nel consegnare la medaglia d’oro al valore della Marina ai famigliari del capitano”.Il comandante De Grazia morì il 13 dicembre1995 a Nocera Inferiore per “arresto cardio-circolatorio”, mentre si trasferiva da Reggio Calabria a La Spezia, nell’ambito delle indagini sulle cosiddette "navi a perdere", imbarcazioni da far inabissare in mare con il loro carico di rifiuti tossici e radioattivi. Un giro d’affari di milioni di euro messo in piedi dalla ‘ndrangheta.  Molti gli interrogativi che ancora non hanno avuto risposta; molti i silenzi che rendono il Tirreno e il Mediterraneo dei cimiteri pericolosi.Non è un caso se dopo la morte di Natale De Grazia le indagini subirono un duro colpo e da allora la verità sulle “navi a perdere” non è mai stata rivelata fino agli sviluppi di questi ultimi tempi. (Guido Perinetti)


"Linea d'Ombra", L’inchiesta non è ancora finita

Ha preso il via ieri, nell’aula intitolata al sindaco Marcello Torre ucciso dalla camorra, il processo al "sistema Gambino". E proprio l’ex primo cittadino di Pagani, ancora in carcere, ha scelto di non partecipare all’udienza. Un appuntamento tecnico, nel corso del quale sono state discusse le questioni preliminari necessarie per l’avvio del dibattimento. Tra queste la richiesta di costituzione di parte civile del Comune di Pagani e dell’imprenditore-accusatore Amerigo Panico.

Il Sindaco Pasquale Aliberti sull’arresto del boss Mennetta: “La camorra ci fa schifo”
 Scafati, lunedì 7 gennaio 2013 – In merito alla cattura del latitante Antonio Mennetta, nascosto in un’abitazione di Scafati, il Sindaco Pasquale Aliberti, ha dichiarato quanto segue: “La camorra esiste e non lo scopriamo oggi. – ha dichiarato il Sindaco Aliberti – Questa amministrazione ha fatto molto per contrastare la criminalità, mettendo in campo azioni forti anche su quelle questioni che in passato sono state sottovalutate da una politica distratta. Analogamente rispetto ai recenti episodi di agguati camorristici e all’esplosione di bombe carta, abbiamo chiesto alle forze dell’ordine di incrementare i controlli e di intervenire sul territorio con azioni risolute e forti, nell’ordine delle possibilità e delle competenze a noi assegnate.
Pertanto, così come abbiamo esternato il nostro plauso per la cattura del boss Matrone, allo stesso modo esprimiamo la nostra assoluta approvazione per l’arresto di Mennetta, che dai giornali abbiamo appreso essere personaggio a dir poco pericoloso. Il fatto che lo stesso sia stato trovato in una residenza di Scafati, inoltre, non significa che la nostra città favorisca la camorra. Se poi, certi giudizi, servono a speculare sul piano politico, è bene sapere che ogni tipo di strumentalizzazione al riguardo, contribuisce ad alimentare un’immagine negativa della città, che non corrisponde a realtà.
La camorra ci fa schifo, lo abbiamo detto e ribadito più volte e continuiamo a gridarlo.
Siamo preoccupati per quanto sta accadendo, così come lo siamo alla vigilia di questa campagna elettorale, per eventuali metodi camorristici o per gli atteggiamenti ai limiti della legalità denunciati dallo stesso centro-sinistra nelle ultime primarie”.


Musella, in Italia “ c’è una finta democrazia”

Salerno (21 dicembre 2012).- «C’è in italia una finta democrazia», è quanto ha denunciato Adriana Musella, presidente del  Coordinamento Nazionale Antimafia “Riferimenti”, nel corso della conferenza stampa di presentazione del libro “L’Italia e le mafie”, edito da Gutenberg e scritto da studenti universitari.
«La mancata riforma della legge elettorale – ha dichiarato la Musella - è un vero attentato al popolo sovrano, la cui responsabilità va attribuita all'intera classe politica, in quanto a non volerla sono stati tutti da sinistra a destra. L'attuale legge, infatti, permette alla “casta”, come sempre, libero arbitrio».
Per  la Musella «è una vera illusione quella che a scegliere siano i cittadini, in quanto le scelte sono determinate unicamente dagli accordi di partito e affidate a pochi che decidono per tutti. L'ennesima presa in giro sono le cosiddette primarie dei parlamentari, nomi calati dall'alto “i soliti noti”, che vengono imposti in liste che passano sopra la testa di cittadini, la cui volontà non determina altro che una scelta già avvenuta».....L'articolo di Anna Romano continua su Diariosette

Bidognetti accusato di disastro ambientale

Francesco Bidognetticonosciuto come Cicciotto 'e Mezzanotte, è stato raggiunto  da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Napoli. Il capo storico dell'omonimo gruppo del clan dei Casalesi è accusato di disastro doloso e avvelenamento delle falde acquifere aggravati dal metodo mafioso e dal fatto di aver agevolato il clan dei Casalesi. «Secondo la Dia di Napoli, il capo dell'omonimo clan insieme ad altre persone creò e diresse , tra la fine degli anni '80 e la prima metà degli anni '90, la società Ecologia 89. La società fu creata allo scopo didare copertura formale all'illegale ciclo di smaltimento trans-regionale dei rifiuti, prevalentemente provenienti da produzioni industriali del Nord Italia, gestito in regime di monopolio e fondato, per la specifica accusa, sullo sfruttamento delle discariche di Giugliano in Campania . In particolare i rifiuti erano provenienti dall'Acna di Cengio. Secondo la Dia di Napoli, con le indagini è stato delineato, oltre “al disastro ambientale, l'avvelenamento della falda acquifera sottostante ai siti della discarica risultando la falda inquinata, con rischio per l'agricoltura, per la salute animale e la salute umana per la presenza di alcune sostanze con concentrazione oltre il limite tabellare”'.
Il provvedimento di custodia cautelare in carcere ricostruisce anche le responsabilità di Cipriano Chianese, Gaetano Cerci e Giulio Facchi, ex subcommissario per l'emergenza rifiuti in Campania. Per loro tre il giudice ha ritenuto assenti le esigenze cautelari. Secondo il gip Chianese e Cerci sarebbero organizzatori della programmazione ed esecuzione criminale»(fonte -http://www.adnkronos.com/IGN/News/).

Salerno, parte Gerbera Gialla 2013
 Salerno (6 dicembre 2012)- Al teatro Augusteo è iniziato ieri (5 dicembre, per chi legge) il percorso della Gerbera Gialla 2013. A fare gli onori di casa, Adriana Musella, presidente dell’associazione antimafia “Riferimenti-Gerbera Gialla”, il Prefetto della provincia, Gerarda Pantalone, il coordinatore della DDA, Emilio Rinaldi. La giornata si è aperta con la cantastorie Francesca Prestia  che ha ricordato in musica la storia di Lea Garofalo, raccontando il coraggio e la ribellione delle donne calabresi. Alla tappa salernitana hanno partecipato la preside del Piria di Rosario, Maria Rosaria Russo,  e il maestro di Judo Giovanni Maddaloni di Scampia,  padre del campione olimpionico Pino  Maddaloni. La preside Russo coordinatrice nazionale del settore scuola di Rierimenti ha raccontato le esperienze di dissociazione dalle famiglie di alcuni suoi alunni figli di boss come i Bellocco e i Mole.
Lo tsunami Musella, nel suo intervento finale, ha annunciato l’apertura di una sede salernitana dell’associazione,  che usufruirà di un bene confiscato, e una serie di denunce che presenterà alle autorità competenti. “Salerno non è Caserta o Napoli – ha detto nel suo intervento – ma la camorra esiste, è strutturata in altro modo, utilizza canali diversi. Ci sono discariche e centri commerciali sui quali bisogna tenere gli occhi aperti,  attività che aprono e chiudono nel giro di pochi giorni suoi cui indagare”.  
Sia la Musella che Maria Rosaria Russo hanno evidenziato che per battere la mafia  è necessario rompere il legame  che questa ha con le istituzioni, con  quell’area grigia costituita dai “colletti bianchi”.  E ai ragazzi che chiedevano cosa fare per combattere la criminalità organizzata hanno risposto in modo semplice ma inequivocabile: “denunciare”. La giornata si è chiusa con  la notizia che le scuole di Salerno, aderenti al progetto, entreranno in rete con quelle calabresi e del nord Italia confrontandosi sui tempi di  in un comune percorso. Novità anche dal liceo “Da Procida” che sui temi della legalità è estremamente sensibile e attivo grazie all’immpegno della professoressa Anna Franco. Non a caso è stato il Da Procida ad aggiudicarsi, lo scorso 30 maggio con il video"Vittime di mafia",  il primo posto nel concorso "Cara Mafia ti scrivo" lanciato da Unis@und, la web radio dell’Università di Salerno. 

Ebbene, il liceo, guidato dal dirigente Anna Laura Giannantonio,  ha annunciato la nascita di radio Gerbera Gialla, esperienza già messa in atto dall’Itis Elia di Castellammare e programmata al Piria di Rosarno. Le tre radio web condotte dagli stessi studenti interagiranno sui temi della criminalità  organizzata.  -Giovanni Greco-


Premio alla Carriera consegnato a Pietro Nardiello
“Per meriti culturali e sociali come proficuo insegnamento per le generazioni future”, queste le motivazione del Premio alla Carriera consegnato al giornalista e scrittore Pietro Nardiello,  autore del libro "Il Festival a casa del boss" e ideatore de "Il Festival dell'Impegno Civile" e di tante altre iniziative dall'alto valore culturale. La cerimonia si è svolta nel pomeriggio di Sabato 1 presso Relais Villa Buonanno, all’interno della rassegna “Premio Internazionale Città di Pomigliano d’Arco”, rassegna ideata dalla poetessa Tina Piccolo e patrocinata da comune di Pomigliano e Regione Campania.
Leggi tutto l'articolo su inchiestanapoli.it

Il Presidente della Repubblica nomina Grande Ufficiale Adriana Musella
Salerno (11 novembre 2012) - Il Presidente Giorgio Napolitano ha insignito Adriana Musella, presidente del Coordinamento nazionale Antimafia "Riferimenti", della onorificenza di Grande Ufficiale al merito della Repubblica Italiana.
La prestigiosa nomina è avvenuta d'iniziativa diretta del Presidente della Repubblica,a seguito della facoltà a lui riservata dall'art.2 dello Statuto "al merito della Repubblica".
La notizia è stata comunicata ad Adriana Musella,dal segretario generale della Presidenza della Repubblica Donato Marra.
Adriana Musella, figlia dell'ingegnere salernitano Gennaro Musella, vittima di mafia, ha fondato il Coordinamento Riferimenti col giudice Antonino Caponnetto,padre del primo pool antimafia.Nel 2013 ,compie venti anni di attività antimafia dedicata alla promozione culturale tra le giovani generazioni,cosi come la Gerbera Gialla, associazione da lei creata, nel lontano 1993, come simbolo della lotta alla criminalità organizzata.
Notizia tratta da Diariosette

Mafia, uno spiraglio
Firenze (12 novembre 2012) - Ha un volto l’uomo che avrebbe procurato l'esplosivo per gli eccidi di Roma, Milano e Firenze, ma anche per le stragi Falcone e Borsellino. Si chiama Cosimo D'Amato, ha 57 anni, vive a Santa Flavia, centro alle porte di Palermo: ufficialmente, è solo un pescatore. Sono state le  dichiarazioni  di Gaspare Spatuzza a rivelare l’identità dello stragista che, si legge dal sito on line di Repubblica,  «è cugino di primo grado del boss palermitano Cosimo Lo Nigro, già condannato per le stragi». Per maggiori informazioni rimandiamo all'articolo di Salvo Palazzolo.

Dietro la vetrina del “Compro oro”
La Guardia di Finanza  scopre una vera e propria associazione criminale collegata in molte regioni
Arezzo (8 novembre 2012) - Sono circa 118 le persone indagate, a vario titolo, per associazione per delinquere, riciclaggio e reinvestimento di proventi illeciti, ricettazione, esercizio abusivo del commercio di oro e frode fiscale.  Perquisizioni in molte  regioni (Toscana, Campania, Lazio, Sicilia, Puglia e Lombardia). Contemporaneamente, l'Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo di oltre 500 rapporti bancari al fine di bloccare, presso 23 Istituti di Credito, 8 intermediari finanziari e 2 società fiduciarie, le disponibilità finanziarie detenute dai principali indagati, fino a concorrenza dell'importo di 163.000.000 euro, pari al volume d'affari degli scambi di oro e denaro sporco effettuati da questo gruppo criminale organizzato, su scala internazionale. L’operazione è condotta, dalle prime ore di questa mattina, dalle Fiamme Gialle  su ordine della Procura della Repubblica di Arezzo. Si tratta di risultati ancora parziali  frutto di lunghe indagini svolte dai Nuclei di Polizia Tributaria di Arezzo e Napoli, sotto la direzione della Procura della Repubblica aretina nei confronti di un'associazione criminale a struttura piramidale, che aveva il suo vertice in Svizzera e si muoveva con i "bracci operativi" di più capi-area, che agivano come "referenti" sui territori dei distretti orafi di Arezzo, Marcianise (CE) e Valenza (AL), ai fini della raccolta di oro acquistato dagli "agenti intermediari" in contatto con una fitta rete di negozi "compro oro" ed operatori del settore, che stavano alla base della filiera dei traffici di oro di provenienza illecita.

Storia di pizzo a Palermo


Palermo (6 novembre 2012) - I carabinieri di Palermo hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip Nicola Aiello, su richiesta del sostituto procuratore distrettuale Francesca Mazzocco, a carico di altrettanti soggetti ritenuti responsabili dei reati di estorsione e violenza privata con l'aggravante di favorire Cosa Nostra. Si tratta di Enrico Scalavino, 41 anni, Filippo Annatelli 49 anni e Santo Dell'Oglio 37 anni. Rituali gli avvertimenti ai danni dei commercianti.  I malcapitati erano costretti a versare  denaro  in occasione delle festività pasquali e natalizie.
In odore di ‘ndrangheta
L’operazione chiarisce il grado di penetrazione  e di  pericolosità della ‘ndrangheta nel modenese
Modena (23 ottobre 2012) - Tre uomini sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza di Modena nell’ambito dell’operazione “Teseo”. Al vertice dell’organizzazione malavitosa un calabrese originario di Polistena (RC), con precedenti penali  per estorsione e detenzione di armi da guerra. L’attenzione del gruppo malavitoso era rivolta, soprattutto, al settore immobiliare e all'acquisizione di appalti pubblici di lavori, opere e forniture dal Comune di Serramazzoni, gestiti sia direttamente dal Comune che attraverso una società partecipata; «in tale contesto – si legge in una nota stampa diffusa dalla GdF di Modena - ripetuti e numerosi sono stati i casi di turbativa d'asta accertati nell'affidamento degli appalti»..... continua su Diariosette


Maxi operazione antimafia: oltre quaranta arresti a Palermo
Pizzo pure sulle ficton tv
Palermo (23 ottobre 2012) - Quarantuno persone sono state arrestate la scorsa notte a Palermo dalla Squadra mobile in un'operazioni antimafia che ha azzerato il mandamento mafioso della Noce…Continua su Affaritaliani.it

















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